Cicatrice di Juan Gómez-Jurado, Fazi Editore
Continua la saga legata ai personaggi di contorno della serie Regina Rossa. Dopo il signor White questa volta seguiamo le vicende di Irina, una giovane ucraina con una cicatrice vicino agli occhi. Tutto inizia quando Simon Sax, un ragazzo appassionato di programmazione, sta per concludere il più grande affare della sua vita: vendere un innovativo motore di ricerca a una grossa società e guadagnare una cifra impensabile. Simon però è un ragazzo solo e così decide di entrare in un sito di incontri di ragazze russe e qui conosce Irina. La ragazza lo raggiunge presto negli USA e sembra che tutto vada per il meglio fino a che a pochi giorni dalla firma del contratto il migliore amico di Simon, nonché suo socio, viene ritrovato ucciso in un vicolo. Il primo sospettato per la polizia naturalmente è Simon che a sua volta inizia a sospettare di Irina. Cosa nasconde la giovane? Qual è il lato oscuro del suo passato che non può e non vuole rivelare? Lo scopriremo un po’ per volta e le sorprese saranno molte.
Narrazione in parallelo
La narrazione si svolge in parallelo, da un lato seguiamo la storia di Simon, della sua adolescenza solitaria, del suo affetto per il fratello disabile, della sua difficoltà con le ragazze. Dall’altro conosciamo il triste percorso di Irina che parte da una remota località dell’Unione Sovietica e approda negli USA. La sua vita è una collezione di dolori e di violenza che sfociano in un desiderio assoluto di vendetta che diviene ragione di esistenza. Una vendetta che Irina prepara da molti anni.
La trama, complessa, alterna i due racconti e li interseca offrendo una doppia visione di quanto accade. E in fondo non è davvero così la realtà, un intricato accavallarsi di ragioni, esperienze, visioni del mondo? I due protagonisti appartengono a due universi distanti fra loro sotto tutti i punti di vista. Nulla li accomuna se non la solitudine. Quello che inizialmente potrebbe essere solo un reciproco vantaggio si tramuta però lentamente in qualcos’altro, anche se troppo poco per creare un vero e duraturo legame.
Finale scoppiettante
Questo nuovo capitolo, come il precedente, risulta quasi una storia a sé, leggibile in autonomia dagli altri. L’autore riesce a tenere la tensione e a sostenere il gioco della trama. Quello che non convince particolarmente, come del resto in molti romanzi simili, è il finale troppo scoppiettante con gli eroi che affrontano prove spropositate e riescono tuttavia a sopravvivere. Quel che all’inizio poteva ricadere nel verosimile, nel finale si perde nella pura finzione. Dal mio punto di vista l’eccesso di colpi di scena e di scontri violenti fuori dalle righe, quasi da supereroi, finisce con l’appesantire anziché rendere più interessante la trama. Se scandire la narrazione con imprevisti serve a tenere desta l’attenzione del lettore, l’eccesso porta a perderla, facendola scadere nel grottesco.