Costruire una storia: dialoghi, descrizioni e finale
Costruire una storia: dialoghi, descrizioni e finale

Costruire una storia: dialoghi, descrizioni e finale

Costruire una storia: dialoghi, descrizioni e finale

dialoghiFase 12 I dialoghi

Una delle cose più difficili da elaborare sono i dialoghi. Ogni personaggio infatti deve avere una propria voce, un proprio modo di parlare, delle espressioni tipiche accompagnate da una gestualità. Leggere ad alta voce quello che si è scritto può dare un’idea di come suona. Se ci sembra che i diversi attori nella scena abbiano voci troppo simili o usino un linguaggio non consono al loro personaggio, non esitiamo a eliminare tutto e ricominciare da capo. C’è poi la regola ripetuta alla nausea dello “show don’t tell” che spinge ad eliminare il superfluo nei dialoghi e soprattutto nei commenti ai dialoghi lasciando parlare la scena. Inutile scrivere “disse con rabbia”, meglio far serrare i pugni a chi esprime la frase. Anche in questo caso la regola merita di essere infranta se si rende necessario dare enfasi alle emozioni di chi sta parlando. Insomma dipende sempre dal contesto e dalle intenzioni dell’autore, basta non esagerare in un senso o nell’altro…

Fase 13 Le descrizioni

Come descrivere una scena? Abbondare con i particolari e le relazioni minuziose di oggetti, sentimenti ed espressioni o sorvolare sinteticamente lasciando libero il lettore di immaginarsi tutto? Anche a questa domanda si possono dare risposte differenti. La descrizione al limite del pignolo ha la sua funzione. Fleming e Robbe Grillet ne sono esempi diversi. D’altra parte la semplicità e l’essenzialità possono essere un pregio se la scena lo richiede. Dobbiamo comunque prestare attenzione a non cadere nell’infodump, ovvero nell’eccesso di particolari inutili e nelle spiegazioni superflue che rallentano il passo alla narrazione.

Fase 14 Il finale

Le azioni dei nostri personaggi, le loro parole ci conducono per mano al finale, che a volte può essere diverso da come l’avevamo immaginato all’inizio. Il nostro piccolo mondo virtuale ha preso vita e mattone dopo mattone ha iniziato a costruirsi da solo. Il finale non deve mai essere imposto, meglio sfumarlo se non abbiamo sufficienti idee per renderlo credibile. Ci sono dei libri, anche di autori famosi, che promettono bene grazie a trame ed incipit ben congegnati e poi si risolvono in un niente di fatto che lascia deluso il lettore.