I Russi sono matti
I Russi sono matti

I Russi sono matti

I Russi sono matti di Paolo Nori, edizioni UTET

I Russi sono mattiChi volesse approcciarsi alla letteratura russa con una rapida e informale panoramica di sicuro apprezzerà questo breve testo di Paolo Nori. Nori, scrittore, giornalista, laureato in lingua e letteratura russa, introduce il lettore alla conoscenza dello straordinario mondo degli autori russi. Poeti e scrittori si rincorrono tra le pagine tra aneddoti e curiosità sciorinati a valanga. Lo stile è assolutamente e volutamente informale, perché quel che conta non è il come ma il cosa l’autore vuole portare davanti agli occhi del lettore. Gogol’, Tolstoj, Dostoevskj, Esenin, Puškin, Bulgakov, Achmatova, Čechov si raccontano attraverso brevi brani tratti dai loro libri o dalle lettere. La vita russa appare in tre dimensioni, quella ottocentesca nelle campagne arretrate o nella sfarzosa San Pietroburgo, quella del Novecento stretta tra le promesse della rivoluzione e i tormenti dello stalinismo. Nori ci restituisce un affresco, o meglio un mosaico con mille tessere e ci suggerisce di buttarci a capofitto nella lettura di quelli che non si possono non definire classici. Perché la letteratura russa mantiene la sua freschezza e attualità? Perché, come tutta la grande letteratura racconta la vita quotidiana, i sentimenti, le passioni, le paure del singolo e della società. Gli autori russi hanno scandagliato l’animo umano, l’hanno messo a nudo offrendo una lettura del mondo che è atemporale. Leggerli oggi è arricchire la propria formazione culturale, è conoscere tradizioni, storia che sono altro da noi eppure allo stesso tempo sono così eguali. I fratelli Karamazov, il principe Myskin, Anna Karenina, Čičikov sono personaggi indimenticabili che continuano a parlarci, superando barriere temporali e spaziali.

La cultura avvicina i popoli

Quel che mi affascina da sempre della Russia è il suo essere una terra di confine che non è più Occidente ma non è ancora Oriente. Una terra di mezzo piena di contraddizioni eppure così fertile nel suo continuo produrre voci fuori dal coro, oggi come allora. Nessuno zar, nessun regime è riuscito a stroncare l’animo russo e proprio nei momenti in cui tutto appare perduto la società è in grado di rialzarsi, di ritrovare lo spirito che la caratterizza. La Russia ha visto e vissuto grandi tragedie, eppure ha permesso a un leader come Gorbaciov di salire al potere e cambiarne il volto, sia pure per un breve periodo. Pensiamo a Sakarov, Solzenicyn e a mille altri dissidenti che hanno dato voce a un’altra Russia. Ricordiamo Visotsky che ha cantato il male di vivere e le distorsioni della società.

Temiamo solo ciò che non conosciamo, lo straniero, il diverso. Ecco perché leggere i grandi autori russi ci può aiutare a capire meglio un mondo per noi così lontano e così vicino. La cultura avvicina i popoli, non li allontana. Li porta a cercare vie di pace, di dialogo e di convivenza.

Buone letture a tutti!