La favola dell’abete e altre storie (segnalazione)
La favola dell’abete e altre storie (segnalazione)

La favola dell’abete e altre storie (segnalazione)

La favola dell’abete e altre storie di Rita Pacilio, edite da RPlibri

favola dell'abeteSegnalo tre simpatici libri per bambini dell’autrice Rita Pacilio, editi da RPlibri:

C’era una volta…
un Abete triste e solitario. Aveva trascorso lunghi mesi senza stelline, senza palline colorate e senza fiocchi di neve. Durante l’estate aveva sofferto tanto caldo e temeva che la magia del Natale non si potesse avverare mai più…

(Da La favola dell’abete)

Cantami una filastrocca è un progetto formativo che utilizza la musicalità delle parole e il senso, in esse contenuto, per aiutare il bambino a sviluppare il proprio giudizio critico e di osservazione comunicando con la realtà del mondo esterno attraverso la fantasia. Il libro può essere utilizzato come compagno ricco di informazioni, ma, soprattutto, come stimolo capace di suggestionare e aiutare a diventare ‘persona’ incoraggiando l’approfondimento dei sentimenti educandoli e disciplinandoli. La filastrocca diventa, così, strumento di crescita.

(Dall’introduzione dell’autrice a Cantami una filastrocca)

Padroneggiare la realtà usando la visione di un altro mondo, ci induce a riflettere sulla vita e sul linguaggio. Il bambino, per comunicare la sua interiorità, utilizza la lingua inventata, quella della fantasia, personale, intima, creativa, che costituisce il linguaggio connotativo, cioè la forma di comunicazione più necessaria e funzionale, affinché possa rielaborare stimoli percepiti per trasmetterli accuratamente al mondo intero. Attraverso la lettura delle storie, impara a decodificare l’oggettività della realtà esteriore e a stabilire la funzione principale e primaria dell’equilibrio tra l’intimo e l’esterno. L’attività creativa della lettura e del disegno permettono al bambino di semplificare le proprie impressioni del mondo circostante denominando le cose intorno, identificandole, sistematizzando le proprie impressioni attraverso un processo di interiorizzazione del regno delle immagini e traducendo tutto il dominio dei nomi con il grande strumento delle proprie emozioni.

(Dall’introduzione dell’autrice a La vecchina brutta e cattiva)

Cantami una filastrocca

 

vecchina brutta e cattiva