L’impostore
L’impostore

L’impostore

L’impostore di Martin Griffin, Giunti editore

L’impostoreRemie York è la giovane addetta alla reception del Mackinnon Hotel. È il suo ultimo giorno di lavoro prima della chiusura invernale. Ha in programma un viaggio in Cile, in ricordo del fratello Cameron morto da un anno. Cameron era un ragazzo difficile, niente studio e cattive compagnie lo hanno portato a una vita spericolata che si è conclusa con la sua morte durante una rissa nel carcere poco distante dall’hotel in cui lavora Remie. Remie aveva fatto di tutto per cercare di aiutare il fratello. Laureata in psicologia aveva lasciato la carrier accademica e trovato lavoro nell’albergo, per restargli vicino. Ma i suoi sforzi per far cambiare strada a Cameron erano stati inutili e ora vuole solo staccare pensando al suo viaggio che la porterà nel deserto di Atacama ad ammirare una congiunzione di pianeti, come avrebbe voluto fare Cameron che era appassionato di astronomia. Ma la sorte ha altri programmi per Remie. Nell’hotel ci sono solo lei e due clienti, Alex Coben e Jai Parik e tutti l’indomani se ne andranno. Nessuno si aspetta che un poliziotto, Don Gaines, chieda di poter entrare per rifugiarsi dalla tempesta. Don è stato vittima di un grave incidente d’auto mentre trasportava un prigioniero pericoloso, Troy Foley. Quel che però mette davvero in allarme Remie è che poco dopo un altro agente, che dichiara lo stesso nome, chiede rifugio. Chi sarà il vero poliziotto, Gaines 1 o Gaines 2? Quando Remie lo scoprirà sarà troppo tardi, ma forse, se giocherà bene le sue carte, potrà ancora salvarsi.

Doppio binario

La narrazione scorre su due binari, la vicenda del vero/finto Gaines da un lato e quella della strada sbagliata di Cameron. Le due vicende in realtà si incroceranno e dimostreranno di essere un unico grande intrigo. Il libro si snoda tra mille colpi di scena, l’arrivo del primo poliziotto, poi quello del secondo, la scoperta di chi è il fuggitivo e il successivo smascheramento del colpevole principale. E chi sono davvero i due clienti rimasti in albergo? Jai sembra un giornalista e la giovane Alex un’escursionista che scompare misteriosamente. Tutto è giocato sull’idea che nuona parte dei protagonisti non è davvero quello che sembra e molti di loro hanno qualcosa da nascondere.

L’ambientazione, che ricorda quella di Shining, aumenta la tensione tramite il senso di isolamento dell’hotel in mezzo al bosco nel pieno di una tormenta di neve, con tanto di slavina, che blocca comunicazioni e possibili aiuti dall’esterno. Tutto concorre a creare lo scenario perfetto che serva da sfondo all’intricata e inquietante vicenda.

La trama è ben costruita e riesce a mantenere la suspense, forse talvolta l’autore eccede in descrizioni paesaggistiche non sempre utili ai fini narrativi e protrae un po’ troppo la scoperta sull’identità del vero poliziotto. Nel complesso una lettura veloce che procede senza particolari intoppi.