Al Giambellino non si uccide
Al Giambellino non si uccide

Al Giambellino non si uccide

Al Giambellino non si uccide di Matteo Lunardini, Piemme edizioni

Al Giambellino non si uccideIl detective Frank Zappa, al secolo Ruggero Casipolidis, è il conduttore di una rubrica radiofonica molto seguita dal pubblico, Krimilania. Al microfono si alternano vecchie glorie della ligera e racconti di una Milano che fu. E proprio durante una trasmissione arriva una mail inquietante che preannuncia la morte di una prostituta. Nel caldo di una Milano ferragostana Zappa ignora il messaggio, pensando a un mitomane e invece, purtroppo, quanto annunciato nella mail si verifica. Zappa inizia così a indagare addentrandosi nel mondo della prostituzione e della mala del Giambellino, quartiere della periferia a lui ben noto.

Pagina dopo pagina facciamo conoscenza con questo insolito detective. Nato contestatore, passato per il ’68 e per un soggiorno in carcere per i suoi trascorsi in odor di rivolta, Zappa è oggi un conduttore radiofonico e un investigatore privato che cerca a modo suo di riportare l’ordine, dove ordine non c’è.

Zappa è un personaggio che non può non risultare simpatico, con la sua Vespa, il suo vestire trasandato e i suoi bizzarri amici e collaboratori, il giornalista Mario Peca, il coinquilino Renzo De Predis, l’ex avversario politico Jimmy.

Azione e ironia

Lunardini imbastisce un quadro realistico con una piacevole impronta ironica che pervade tutto il romanzo. I personaggi si stagliano netti con i loro contorni che li rendono simpaticamente unici. Tra gli autori contemporanei non è facile trovare testi che accompagnino una bella scrittura a una trama divertente e che riesce a far trapelare qualche spunto interessante di riflessione. Talvolta l’autore si dilunga un po’ troppo in excursus filosoficheggianti ma nel complesso la lettura non annoia.

Quella che vediamo passare è la storia di Milano, dai tempi della ligera e delle rapine fino all’inabissarsi nel traffico di droga che vede il suo punto massimo negli anni ’70. Il Giambellino è il centro di mille storie, di personaggi famosi che lì sono cresciuti o passati, come Gaber, Svampa, Abatantuono… Ma è anche il fulcro di racconti di delinquenza e di degrado che si perdono tra le nebbie padane.

La storia di Milano negli ultimi decenni è ricostruita anche attraverso i quattro sogni che si intervallano alla narrazione. Si parte dalla mala per proseguire con le lotte politiche tra gli anni Sessanta e Settanta fino ad arrivare agli eccessi della Milano da bere. Nell’ultimo dei quattro c’è un trionfo di visioni da Freud a Lombroso a Foucault che litigano tra di loro e prospettano spiegazioni improbabili sulla natura umana e giustificazioni sociologiche fantasiose, ciascuno rispettando il proprio stile e la propria impronta ideologica.

Un libro divertente e facile da leggere. Utile per i non più giovani per ritrovare gli echi di un tempo che fu e utile anche per i più giovani che si perdono nelle nebbie di un passato non troppo lontano ma spesso poco conosciuto.