Dentro la gabbia
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Dentro la gabbia

Dentro la gabbia di Stefano Cosmo, Marsilio editori

Dentro la gabbiaUna lunga estate calda sta soffocando Marghera, quartiere periferico dell’entroterra di Venezia. Moreno Zanon, detto il Barba, sta vivendo un momento di riscatto dopo una giovinezza vissuta ai margini della legalità e a volte anche oltre. Grazie all’aiuto di Giovanni, suo allenatore e amico, è diventato campione di arti marziali miste che hanno per ring una gabbia. È in attesa dell’incontro che cambierà la sua vita e la sua carriera, incontro per cui si è allenato a lungo. E finalmente sembra aver trovato anche l’amore, Lili, la compagna del fratello Marco finito in carcere dopo una rapina in cui era coinvolto lo stesso Moreno. Ma ecco che il maresciallo Di Ciolla, che lo tiene d’occhio da sempre, lo informa che il fratello è stato accoltellato in carcere e gli chiede di indagare sull’accaduto. Moreno si reca dal fratello per scoprire che Marco ha un debito con Trabacchin, un boss della mala locale. Moreno decide di aiutarlo e di saldare il debito visto che Marco a suo tempo lo aveva coperto, addossandosi tutte le colpe e finendo in carcere da solo.

Il prezzo che dovrà pagare però sarà molto alto. Il malavitoso infatti lo arruola nel Combat Circus, un giro di incontri clandestini dove gli sfidanti combattono all’ultimo sangue sotto gli occhi avidi degli scommettitori.

Riuscirà Moreno a uscirne vivo? Salverà la vita al fratello e coronerà il suo sogno d’amore con Lili?

Oltre Venezia

Marghera, così vicina a Venezia eppure così lontana… nata come quartiere operaio attorno al Petrolchimico, con il passare degli anni e la chiusura di molte fabbriche ha subito un lento spopolamento, in parte compensato da una forte quota di immigrati. Le problematiche del quartiere sono molte, simili a tante zone della confinante Mestre, dalla droga alla prostituzione, alla delinquenza giovanile, come spesso accade dove non ci sono sufficienti politiche sociali che puntino all’integrazione, all’assistenza economica e psicologica dei ceti svantaggiati.

L’autore disegna a tratti crudi le problematiche di un quartiere dove i lustrini della città più bella del mondo si sciolgono nel fondo di un bicchiere pieno d’alcol o in una siringa che porta all’ultimo, fatale, buco. Perché forse pochi sanno che Mestre è considerata la capitale italiana per le morti da overdose.

In questo quadro si muove Moreno che ben conosce i bassifondi ed è a suo agio nel mondo degradato e corrotto della periferia. Non si pensi però a un quadro tutto nero perché in Moreno, come in altri dei protagonisti della storia, c’è la volontà di uscire da questa condizione e di riemergere dal fango per riappropriarsi della propria esistenza e vivere dignitosamente, fuori dall’illegalità.

Tra Carlotto e Van Damme

Stile e linguaggio sono ben calibrati e tipici del noir che in Italia ha per maestro Carlotto. Le atmosfere e i luoghi sono sapientemente descritti da chi conosce davvero quelle strade e quell’ambiente. Le immagini che scorrono davanti agli occhi siano chiaramente quelle di Marghera e dintorni, tuttavia le tematiche e le emozioni potrebbero appartenere a quelle di una qualsiasi periferia, da New York a Londra o a Milano.

I combattimenti sono raccontati con un vivace realismo tanto da sembrare le scene di un film di Van Damme, dove l’eroe deve superare durissime prove per riuscire a sopravvivere e a fare giustizia.

Quanto al finale, il colpo di scena sorprende il lettore giungendo del tutto inaspettato e aprendo la storia a nuovi sviluppi…