Il cacciatore silenzioso di Lars Kepler, Longanesi editore
Mentre Joona Linna sta scontando la sua pena nel carcere di massima sicurezza di Kumla, Saga Bauer si trova alle prese con un caso scottante: il ministro degli esteri svedese è stato ritrovato brutalmente ucciso nella propria villa. Accanto a lui Sofia una giovane prostituta spaventata a morte. Chi è il misterioso giustiziere, qual è il suo movente e perché ha lasciato viva Sofia? La situazione appare subito complessa e delicata e Saga decide di coinvolgere nelle indagini il suo vecchio amico Joona che otterrà un permesso premio trasformabile in un condono.
Mentre il killer continua la sua catena di delitti senza nessun freno e senza lasciare nessun indizio, Joona e Saga si mettono sulle sue tracce ricostruendone gli spostamenti. Tutti gli indizi infatti sembrano portare a un luogo preciso che sembra essere il punto di origine, il luogo dove tutto ha avuto inizio. E un famoso chef, divo della televisione, pare implicato in questa strana vicenda…
Orecchie di coniglio
Nuovo episodio per Linna che torna sulla scena anche da carcerato. Il mistero questa volta riguarda uno spree killer, ovvero un omicida che uccide in rapida successione spinto da motivazioni politiche, religiose o personali. Il cacciatore silenzioso odia i conigli, ne scopriremo il perché durante la lettura, e indossa una collana di orecchie di coniglio quando si dedica alla sua macabra attività. Al solito tutto è riconducibile a un trauma infantile che lo ha reso crudele e spietato e deciso a portare a termine la sua vendetta.
Come in Dieci piccoli indiani vedremo cadere le sue vittime a una a una e si salverà alla fine solo l’innocente.
La classica filastrocca per bambini è la colonna sonora del killer, ovviamente anche questa a tema conigli, tra echi di Stephen King e Dario Argento.
Di episodio in episodio aumentano la spettacolarità, il macabro e le scene di sesso e diminuisce l’attenzione ai temi sociali che faceva da sfondo, sia pur a volte pallido, ai primi romanzi.
Le osservazioni sui politici potenti protetti sino all’estremo anche nei loro vizi e sulle classi alte a cui tutto è permesso non riescono a essere graffianti e ricadono in luoghi comuni.
Vi stupiremo con effetti speciali
Insomma l’operazione ha un aspetto sempre più commerciale, volta a soddisfare un pubblico di affezionati. Le trame sono sempre più incredibili, le descrizioni sempre più ripetitive, i personaggi sono ormai cristallizzati, privi di crescita e cambiamenti psicologici, simili a supereroi della Marvel. Talvolta il loro comportamento eccessivo ricade nel grottesco e ricorda la scena cult di Holliwood Party quando Bakshi, magistralmente interpretato da Peter Sellers, non si decide a cadere e continua a suonare la tromba anche se ormai colpito da decine di proiettili.
La scrittura si mantiene scorrevole e la curiosità di vedere come va a finire rimane ma sono sempre più affievoliti la tensione e il gusto per la lettura.