Ritratto di signora
Ritratto di signora

Ritratto di signora

Ritratto di signora di Henry James, Einaudi editore

Ritratto di signoraIsabel Archer è una ventenne americana rimasta orfana. La zia, Lady Touchett, che vive tra l’Inghilterra e l’Italia, va a trovarla e resta colpita dalla personalità indipendente della ragazza e le propone di seguirla in un viaggio per l’Europa. Isabel acconsente felice, il viaggio le permetterà di conoscere luoghi nuovi e di allontanarsi da Caspar Goodwood, un noioso pretendente.

La prima tappa è in Inghilterra a casa degli zii. Qui conosce il cugino Ralph, che soffre di tisi, e lo zio malato. Anche Ralph resta soggiogato dalla personalità e dalla cultura della giovane, ma ancora di più il suo amico Lord Warburton che presto si dichiara a Isabel ottenendo un rifiuto.

Intanto lo zio muore lasciando a Isabel un cospicuo lascito, su suggerimento di Ralph. Ora la ragazza è totalmente indipendente ed è pronta a proseguire il suo viaggio in Europa. Tra le tappe c’è Firenze dove la zia ha una casa. Qui ritrova M.me Merle una disinvolta donna che aveva già incontrato in Inghilterra a casa degli zii. La donna le fa conoscere Gilbert Osmond, un americano che ormai vive in Italia e che è rimasto vedovo con una figlia adolescente, la mite Pansy. A breve i due si sposano e si trasferiscono a Roma ma il matrimonio non sarà felice.

Nuovi tratti all’orizzonte

Il romanzo ha la classica ambientazione e trama dei romanzi dell’Ottocento. Nella protagonista però iniziano ad emergere dei nuovi tratti che la contraddistinguono. Isabel è una ragazza decisa, che vuole vedere il mondo e che vuole essere indipendente nelle scelte più importanti. Tuttavia la sua indipendenza si ferma a metà strada e una volta intrappolata nel matrimonio non vuole rompere con la tradizione e accetta di mantenere un legame ormai inesistente.

M.me Merle e Osmond appaiono simili ai due protagonisti de Le relazioni pericolose di Laclos: diabolici, a volte avidi, decisi a perseguire i propri fini con ogni mezzo. La scoperta delle loro macchinazioni da parte di Isabel è una presa di coscienza della propria ingenuità ma non riesce a darle la forza per interrompere una unione senza fondamento.

Il finale aperto lascia nel dubbio il lettore se alla fine la protagonista torni a Roma per lasciare Osmond e sottrarsi alla sua torbida influenza oppure per accettare il suo destino di infelicità.

Scontro epocale

“Gli anni l’avevano sfiorata soltanto per abbellirla; il fiore della sua gioventù non si era ancora appassito,ma ondeggiava soltanto più calmo sullo stelo. Aveva perso qualcosa di quella pronta vivacità della quale suo marito la rimproverava: aveva l’aria di esser più capace di aspettare. Ora poi, incorniciata com’era dal vano dorato della porta, fece al nostro giovane l’effetto di un magnifico ritratto di signora.”

Contrariamente ad altre eroine come M.me Bovary o Anna Karenina, Isabel non fugge ma resta a combattere tenendo la testa alta. Riconosce i suoi errori ma non ne è vittima e pur nell’infelicità mantiene la sua dignità e indipendenza.

Il filone ottocentesco degli amori sfortunati è declinato in modo originale e si prefigura come uno scontro tra il Nuovo Mondo e il Vecchio, tra l’America astro nascente e l’Europa in declino. L’America si presenta come la fucina di un nuovo sentire mentre l’Europa mantiene il suo fascino di luogo d’arte e di formazione, meta ideale di giovani alla ricerca di sé.

L’immagine di decadenza del Vecchio Continente che si respira tra le pagine si ritroverà nei romanzi di Mann in modo ancora più marcato e disperato.